Arriva l’estate e le maggiori città indiane, in attesa che i monsoni portino sul subcontinente la pioggia, soffrono la sete. New Delhi, Bombay e Chennai risultano essere infatti le città asiatiche con le maggiori difficoltà idriche.
Il settimanale indiano Outlook individua, tra le cause principali della crisi idrica, l’inquinamento da veleni chimici delle falde acquifere, oltre ad una gestione delle riserve idriche che si rivela inefficiente. Ciò che emerge è tuttavia anche lo sviluppo di un mercato illegale dell’acqua, basato e aiutato dalla deviazione del corso delle condutture cittadine.
Si palesa quindi la necessità di intervenire con misure forti, quali il risanamento della rete idrica, la tassazione delle industrie inquinanti e pene più severe per chi “ruba” l’acqua.