Il 25 maggio un ciclone ha colpito la zona del West Bengal, leggete notizia e aggiornamenti
Il 25 maggio, il ciclone Aila, con una velocità superiore ai 100 Km orari, si è abbattuto sulla regione del West Bengal in India e sul Bangladesh. A Calcutta, capitale del West Bengal indiano, nonostante alberi caduti, strade bloccate e piogge torrenziali, non ci sono morti, né sfollati. Invece nelle zone a sud est della metropoli, e precisamente nei distretti di South 24 Parganas e Medinipore, dove CINI lavora, le vittime sono già 29 e gli sfollati circa 200.000, numeri che purtroppo sono destinati a crescere. Il governo del West Bengal ha immediatamente iniziato a far fronte all’emergenza, ma ha chiesto a CINI di estendere il proprio aiuto per raggiungere le vittime il più presto possibile. Un team di CINI è già entrato in azione portando nei luoghi colpiti cibo, medicine e materiale per realizzare ripari d’emergenza.
CINI Italia chiede aiuto a voi sostenitori. Stiamo cercando di raccogliere 10.000 Euro proprio per fornire il primo soccorso agli sfollati. Ogni donazione, grande o piccola, ci permetterà di assistere persone e famiglie che hanno bisogno di aiuto urgentemente!
Per contribuire, potete farlo, specificando la causale “Ciclone Aila”, attraverso:
· donazione on line;
· bonifico bancario IBAN IT 89 T 02008 11713 000019516761;
· versamento postale sul ccp 16124372.
AGGIORNAMENTO DEL 27 MAGGIO
Le vittime sono già più di 200 e gli sfollati un milione.
CINI continua a portare soccorso nelle aree colpite. Ecco le informazioni che i colleghi indiani ci hanno mandato:
“Il ciclone Aila ha soffiato da sud est a causa di una forte depressione nella baia del Bengala e ha creato una massiccia mareggiata.
La zona più colpita in cui lavora CINI è l’isola Maipith del distretto South 24 Parganas nella regione del West Bengal, al confine con il Bangladesh. L’isola, che ha 65.000 abitanti, è situata nella remota regione Sunderbans, una delle più vaste paludi al mondo, parte della quale è una riserva per tigri e coccodrilli. Le onde hanno infranto e distrutto gli argini di fango. L’acqua salata ha lavato via i muri e le fondamenta delle casette di fango della gente. Le coltivazioni di riso, verdure e palme di betel sono ricoperte da 1 metro e in alcuni punti anche 1 metro e mezzo d’acqua salata: questo comporterà un raccolto poverissimo se non addirittura nullo. Quasi tutti i bacini d’acqua dolce son stati inondati dall’acqua salata, uccidendo i pesci d’acqua dolce che vi erano allevati e impedendo qualsiasi possibilità di ripetere l’allevamento di questi pesci in un futuro. Nell’isola, dove CINI sta lavorando direttamente e assistendo più di 100 feriti, quattro persone son già morte. Fortunatamente il ciclone si è abbattuto di giorno, per cui gli abitanti del villaggio hanno potuto correre verso i più vicini luoghi rialzati, come le scuole, per rifugiarsi. Gli allevamenti di bovini, capre, pecore e polli sono stati spazzati via dall’acqua. Probabilmente nell’immediato ci sarà un’insorgenza di pericoli per la salute, quali malattie gastrointestinali e respiratorie. Circa 20.000 sfollati hanno trovato rifugio presso le scuole. CINI ha già fornito, insieme all’ente locale e il governo, cibo per le vittime dell’alluvione.”
AGGIORNAMENTO DEL 29 MAGGIO: DUE CASI
Appena il livello dell’acqua incominciava lentamente a scendere, le famiglie del villaggio Nagenabad sull’isola di Moipith hanno iniziato a recuperare i loro beni. Quando gli operatori di CINI sono arrivati al villaggio, Lalita, 14 anni, e suo padre Ajit Shaw sono seduti sulla barca, calmi e tranquilli, dato che non gli è rimasto più nulla da recuperare. Ogni cosa, compresa la loro casa, è stata completamente distrutta dal potente ciclone. Hanno passato la notte sulla barca. Quando abbiamo parlato con Ajit Shaw, ci ha detto: ‘Non abbiamo più niente, abbiamo perso la nostra casa, il bestiame è morto e l’acqua salina ha ricoperto le coltivazioni, e ciò significa niente lavoro finché il terreno non tornerà fertile. La sua famiglia, come le altre del villaggio, sta ricevendo i pasti alla scuola. Qui CINI, in collaborazione con l’organizzazione non governativa locale BSSK (Baikunthapur Shishu Seva Kendra), istituita da CINI negli anni ’80, ha allestito una cucina per la comunità).
Shaw ci ha anche detto che sua figlia era una bambina lavoratrice a Calcutta. Alcuni mesi fa’ l’ha riportata a casa e l’ha iscritta nella scuola locale. Ma la situazione ora è diventata talmente grave che non sa veramente come farà a sopravvivere con la famiglia.
Ananta Pradhan e Bibhuti Pradhan, entrambi sulla sessantina, sono fratelli. Quando gli operatori di CINI sono arrivati al villaggio, Ananta era seduto fra le macerie della sua casa, cercando disperatamente un po’ di paglia asciutta tra i detriti. Quando gli è stato chiesto il motivo, ha risposto: ‘Userò la paglia per rifare il tetto, una volta che il livello dell’acqua sarà calato. Non si troverà paglia nella zona, nemmeno se hai i soldi, è tutto sott’acqua.’ Era sul punto di piangere quando, facendo dei gesti con le mani per descrivere l’azione del ciclone che ha ucciso 5 capi del suo bestiame (2 mucche e 3 capre), ha indicato con le dita verso il campo, dove ci sono molti animali morti. Suo fratello Bibhuti Pradhan è rimasto ferito e si è rotto la spina dorsale quando la casa gli è caduta addosso. La famiglia, sette in tutto, passa la notte sulla strada del villaggio, che è leggermente più alta dell’area allagata, e riceve i pasti dalla cucina della comunità messa in piedi da CINI, BSSK e dagli enti locali. Tutte le famiglie di questo villaggio contano sul soccorso e sul cibo fornito da queste organizzazioni.