Quando sono venuta a conoscenza della possibilità che offre CINI di poter fare un’esperienza in India, fin da subito non ho avuto alcun dubbio sul fatto che quello sarebbe stato il tirocinio che volevo portare a termine.
Sono stata in India un mese e mezzo e ho vissuto la mia esperienza a Calcutta in una casa di accoglienza residenziale per bambine e ragazze con problematiche sociali, familiari e personali critiche alle spalle.
Arrivata a Calcutta le prime cose che mi hanno colpita sono stati la varietà di colori presenti ovunque, che davano un senso di energia positiva, e l’immenso caos che caratterizza ogni strada. Non ricordo di aver vissuto alcun momento di totale silenzio e questo rendeva il tutto piuttosto pressante ma estremamente affascinante: clacson di risciò, tuk tuk (taxi a tre ruote) autobus e bici, voci, muggiti, versi di capre, cani, motori, friggitura in corso, macchine da cucire, bambini: questo caos non mi ha mai fatta sentire sola!
Vivevo a circa un’ora di autobus dalla casa di accoglienza, in una zona periferica rispetto alla città, era come vivere in un paesino, concentrato tutto su un’unica via, con piccole case e commercianti sul ciglio della strada che con il passare dei giorni iniziarono a salutarmi mattina e sera. Tutto questo mi faceva sentire parte di quella quotidianità, in un certo senso il loro saluto costante mi faceva sentire parte di loro.
Gli occhi delle bambine e delle ragazze sono state la cosa che mi ha spinto a scegliere quella casa di accoglienza per vivere la mia esperienza. Non è stato facile vivere la mia esperienza lì perché con la maggior parte di loro non era possibile comunicare, molte infatti non parlavano inglese, e perché essendo i loro vissuti piuttosto critici, la mia presenza era delicata ed era necessario fare attenzione e calibrare bene parole e comportamenti, ma è stato un modo per mettermi in gioco. […]
È stata una ricchezza il fatto di entrare in relazione sia con bambine che con adolescenti perché mi hanno dato modo di poter vedere due sfumature diverse: nelle bambine la tenerezza, l’innocenza, il bisogno di affetto uniti ad una forza immensa, nelle adolescenti la rabbia, la provazione, il bisogno di confronto, la curiosità di scoprire una presenza così diversa dalla loro.
È stato un dono poter vivere un’esperienza come quella vissuta in India, per lasciarmi toccare e affascinare, per poter entrare in una quotidianità di semplici cose in un pezzo di mondo così diverso e stupendo, per essere come una spugna e assorbire tutte le sfumature possibili che mi si sono presentate davanti per rivalutare il giusto valore e colore delle cose.