Gli operatori di CINI hanno incontrato Shankar alla stazione di Siliguri durante un giro di controllo nel 2013. Il bambino vive nei bassifondi accanto alla stazione, ha quattro fratelli e due sorelle, una di queste è sposata. Il resto dei fratelli, assieme alla madre, raccoglie stracci nei pressi della stazione, mentre il padre guida i risciò.
La madre del ragazzo, contattata dallo staff di CINI, ha confidato che Shankar e il figlio più grande non la ascoltano più, quasi non le parlano. Ci sono giorni in cui Shankar torna a casa la sera e non mangia. Altri invece in cui trascorre l’intera notte in stazione. Shankar infatti durante il giorno raccoglie gli stracci, come i fratelli e la madre, mentre la sera è solito fumare sigarette e inalare dendrite, che compra senza problemi vicino a casa. La famiglia non ha abbastanza denaro per un trattamento di disintossicazione e Shankar continua a negare la sua dipendenza. Lo staff di CINI ha quindi inizialmente costruito con Shankar un legame di fiducia, convincendolo a trascorrere del tempo al centro di Bagicha, un centro di accoglienza e recupero, per giocare, interagire, partecipare con gli altri ragazzi alle attività e distrarsi in modo sano, senza il bisogno di assumere sostanze.
Grazie alla regolare frequentazione del centro, Shankar ha potuto capire i rischi e gli effetti devastanti derivanti dall’abuso di sostanze. CINI gli ha fornito inoltre i fondi per il trattamento di disintossicazione, che si è svolto per tre mesi nel centro di Siliguri. Dopo la disintossicazione, al rientro a casa, il suo aspetto era decisamente migliorato e Shankar ha voluto condividere la propria storia con gli altri ragazzi del centro. Al ragazzo sono stati garantiti corsi di formazione e recupero degli studi.
Oggi Shenkar frequenta le scuole medie, e continua a motivare i fratelli minori a frequentare regolarmente le lezioni e a non stancarsi mai di cercare di migliorare la propria situazione senza ricorrere all’abuso di droghe. La scuola è stata per Shenkar la via della salvezza, e vuole che anche i suoi fratelli percorrano la stessa strada.