Sabina Khatun ha 15 anni, vive nel villaggio di Khasaripahar in Murshidabad e appartiene a una comunità musulmana. La sua famiglia è molto povera, per cui si spostano spesso in cerca di lavoro.
Sabina ha un fratello e una sorella più grandi e studia in prima superiore. Il padre di Sabina è un muratore e lavora fuori dal paese mentre la madre fa la casalinga. Il fratello maggiore di Sabina, Ebrahim, ha lasciato la scuola quando era in prima superiore ma ora è senza lavoro. La sorella maggiore invece, che ha 17 anni, è una vittima del matrimonio precoce e ha già avuto un bambino.
Un giorno il padre di Sabina, di ritorno al villaggio dopo un lungo periodo di lavoro, ha concordato il suo matrimonio con un ragazzo. A causa della povertà, i genitori hanno sempre spinto perchè i figli si sposassero presto. Sabina non era d’accordo con il matrimonio, e quando lo venne a sapere andò su tutte le furie, protestò contro la decisione di suo padre e si rifiutò di sposarsi. Informò quindi un membro del Parlamento dei Bambini (CFG) e il Comitato per la Protezione e la Tutela dei Diritti dei Bambini (VLCPC). Questi coinvolsero la Polizia e i Gruppi di auto-aiuto locali, che fecero subito visita alla famiglia di Sabina.
I genitori vennero quindi informati sui rischi per la salute della figlia e sulle conseguenze anche legali che un matrimonio precoce avrebbe potuto comportare, e sono stati invitati a sottoscrivere un impegno in cui promettono di non pianificare più nessun matrimonio per Sabina, rispettandone la volontà.
Sabina ora è serena, fa parte del Parlamento dei Bambini e va a scuola regolarmente. Non solo studia seriamente, ma aiuta anche i propri compagni in difficoltà e partecipa attivamente alle attività extrascolastiche, tenendo delle lezioni sulla protezione e la tutela dei diritti dei minori ai propri coetanei.