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Nilufa Bibi: una gravidanza in salute

13 Nov

“Lo sviluppo non deve fermarsi a me. Non mi fermerò a meno che io non porti un cambiamento nella vita di altre donne nella mia comunità”–  Nilufa Bibi.

Convenzionalmente, la famiglia è considerata il luogo più sicuro che si possa avere, tuttavia a volte potrebbe rivelarsi il contrario. Nilufa Bibi Molla è una giovane donna indiana, residente in un villaggio nel Distretto di 24 South Parganas, che ha ricevuto poca attenzione e cura dalla sua famiglia durante la sua gravidanza, cioè nel periodo in cui ne aveva più bisogno.

La sua famiglia sosteneva che le donne non dovessero lasciare la casa durante la gravidanza, per recarsi in strutture sanitarie, se non per casi di emergenza. In un ambiente così rigido era dunque difficile per le operatrici della salute della nostra organizzazione umanitaria raggiungere Nilufa e portarla al Centro ICDS (Integrated Child Development Services – Servizi Integrati per lo Sviluppo Infantile) per usufruire dei servizi utili a vivere una gravidanza in salute.

Confinata in casa sua, Nilufa si sentiva depressa perché pensava che le mancassero le informazioni utili e i consigli delle operatrici della salute che molte sue amiche, che frequentavano i Centri sanitari Anganwadi, stavano ricevendo. La sua famiglia continuava a negare l’accesso a casa alle operatrici della salute della nostra organizzazione. Nilufa si sentiva esclusa e dimenticata. Tuttavia, le nostre operatrici non si sono arrese e hanno continuato a fare del loro meglio per persuadere la famiglia di Nilufa a permetterle di partecipare ad almeno un incontro informativo organizzato presso il Centro sanitario del suo villaggio.

Questi sforzi hanno funzionato! Nilufa è arrivata con sua suocera ad uno dei nostri incontri. La suocera sembrava disinteressata e ripeteva che tutte le donne della sua famiglia avevano dato alla luce “bambini sani” anche senza le istruzioni di qualcuno. Secondo la sua opinione, non vi era alcun motivo per cui Nilufa dovesse partecipare a questo tipo di incontri. Tuttavia, su ripetute suppliche della giovane, dopo quell’incontro la suocera le ha concesso di partecipare ad un’altra riunione. Il tema di quest’ultima era “responsabilità della comunità”.

Nilufa vi è arrivata accompagnata nuovamente dalla suocera, che è stata questa volta attivamente coinvolta. Alla suocera è stato infatti chiesto di disegnare su un foglio la figura di una donna immaginando che fosse sua figlia. Le altre donne partecipanti alla riunione, seguendo le istruzioni del facilitatore, hanno iniziato a cancellare un arto dopo l’altro dalla donna del disegno, per dare dimostrazione di come ogni servizio prenatale “mancato” possa provocare gravi conseguenze al feto, rischiando anche una sua graduale morte nel grembo materno.

La suocera di Nilufa è stata colta completamente alla sprovvista. Comprendendo questi pericoli, si è subito pentita di aver messo a rischio la vita di Nilufa e del bambino che porta in grembo e ha deciso di lasciare che la giovane frequenti il Centro. Nilufa ha dunque iniziato a visitare regolarmente il Centro ICDS, ha seguito una dieta adeguata con integratori alimentari, e infine ha dato alla luce una bambina sana (di 4 chili!) nel novembre 2018. Ha persino iniziato a motivare altre donne e le loro famiglie a partecipare alle riunioni delle madri e agli incontri nutrizionali presso i Centri ICDS. Le donne la ammirano e Nilufa è ora considerata un agente di cambiamento nel suo villaggio.

Puoi aiutare Nilufa e altre donne come lei sostenendo il progetto ‘Adotta una mamma e salva il suo bambino‘!

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