Sono passati più di due mesi da quando il ciclone Amphan si è abbattuto sulla zona del Sudurbans, nel Bengala Occidentale. I villaggi che sorgevano in questa zona sono stati quasi tutti distrutti. Le persone colpite, che il team di CINI ha incontrato nelle scorse settimane, raccontano tutte la stessa cosa: sembrava che tutto stesse per finire, che tutto sarebbe stato spazzato via, comprese le loro vite. Ora, da un lato sono preoccupate per la rapidità con cui il virus del Covid-19 si sta diffondendo; dall’altro, guardano con molta più paura le loro case distrutte e i loro campi di riso allagati.
La nostra associazione umanitaria ha subito lanciato una raccolta fondi, per questa ulteriore emergenza che ha colpito l’India. L’obiettivo è quello di aiutare le persone a ricostruire le loro case, le loro vite. Come quella di Rajib, un uomo che vive nel Sudurbans e che ha perso tutto. “In una sola notte, tutto ciò che avevo è stato spazzato via“, sono le parole che Rajib, con gli occhi pieni di lacrime, ha detto ai nostri operatori quando lo hanno incontrato.
Rajib attende ancora l’aiuto da parte del governo indiano, la sua municipalità ha dato qualche tipo di sostegno alle persone nella sua situazione, ma lui non ha ancora ricevuto nulla. Per questo CINI è intervenuta, Rajib diceva: “Ogni giorno mi viene promessa una nuova data in cui gli aiuti arriveranno. Continuo a sperare“; ma la sua voglia di resistere diminuiva giorno per giorno. La nostra organizzazione vuole dare sostegno e supporto laddove ce n’è più bisogno, il ciclone non è un’emergenza diversa da quelle contro le quali CINI combatte da anni.
CINI sta portando aiuti alimentari e igienici e sta offrendo supporto per la ricostruzione delle case a tutte quelle persone colpite dal ciclone Amphan, che hanno perso tutto. Abbiamo raggiunto un traguardo importante con la raccolta fondi alla quale i nostri sostenitori e donatori hanno risposto immediatamente dimostrando che la solidarietà è ben più potente di un ciclone. Continuate ad aiutarci ad aiutare.