Oggi si celebra in tutto il mondo la terza Giornata Internazionale dell’Educazione, istituita nel 2018 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Questa giornata è stata fortemente voluta dall’UNESCO, l’Agenzia dell’ONU che si occupa di istruzione e cultura. Con la sua istituzione, infatti, l’UNESCO mira ogni anno a ricordare a tutti i Paesi di fare dell’istruzione di qualità una priorità fondamentale.
Rispetto ad altre celebrazioni mondiali, la Giornata Internazionale dell’Educazione è sicuramente molto giovane, ma non per questo meno importante. La scuola, infatti, è il luogo principe della formazione di ognuno di noi. A scuola un bambino socializza, si confronta con i coetanei, impara cose nuove e scopre i propri talenti. Secondo l’articolo 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, “ogni individuo ha diritto all’istruzione“. Grazie all’istruzione ciascuno di noi può diventare un cittadino responsabile e costruirsi passo dopo passo il proprio futuro. Ecco perché l’istruzione è un diritto umano fondamentale.
L’istruzione è, poi, spesso il mezzo con il quale un individuo può uscire dalla condizione di povertà in cui si trova e migliorare la propria condizione di vita. Senza un’educazione di qualità ed equa, i Paesi più arretrati non riusciranno a rompere il circolo vizioso della povertà che sta lasciando indietro milioni di bambini e adolescenti. Per questo è importante continuare ad investire sull’educazione e lottare per far sì che ogni bambino e bambina del mondo abbia accesso alla scuola.
In un contesto come quello odierno, in cui tutto il mondo sta facendo i conti contro questo terribile virus, è fondamentale celebrare questa giornata. Con le scuole chiuse o aperte a intermittenza, e la didattica a distanza, da più parti si sono manifestati timori per l’educazione dei bambini e dei ragazzi di oggi. Ecco perché l’UNESCO vuole focalizzare l’attenzione verso la ripresa dell’istruzione, per aumentare l’inclusione e combattere l’abbandono scolastico.
La nostra associazione umanitaria è da sempre impegnata a garantire il diritto all’istruzione dei bambini e delle bambine dell’India. Nel Paese, infatti, nonostante l’istruzione di base sia obbligatoria, ancora oggi circa 40 milioni di bambini tra i 6 e gli 11 anni non vanno a scuola. Moltissimi altri non finiscono nemmeno la scuola elementare. Il fenomeno dell’abbandono scolastico è molto diffuso. Per questo CINI, attraverso i suoi Spazi Sicuri Comunitari, centri doposcuola gestiti all’interno delle comunità, lavora per riportare i bambini a scuola e coinvolgere le famiglie nel percorso.
Aiutateci a garantire l’istruzione dei bambini e delle bambine dell’India!