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CINI Italia | In supporto a Child In Need Institute - CINI India

Progetto per il ricongiungimento familiare dei bambini vittime di abusi accolti nelle Case Rifugio di Calcutta

5 Mag

Area: Calcutta
Durata: 2020 – in corso
Partner: Associazione Skychildren

A Calcutta CINI gestisce due Case Rifugio, Amader Bari e Hamara Ghar. Si tratta di due strutture dove i minori scappati di casa, trafficati, abusati sessualmente e psicologicamente, abbandonati e traumatizzati possono trovare accoglienza.

In queste due strutture, i bambini e le bambine possono trovare un letto, un pasto caldo, abbigliamento, servizi igienico-sanitari e cure mediche. Per elaborare quanto subito, vengono inseriti in percorsi di terapia individuale e di gruppo. Inoltre, i piccoli ospiti a poco a poco vengono coinvolti in percorsi educativi e didattici, in attività ludiche e sportive, in laboratori creativi e festività. L’obiettivo rimane quello di reinserire il bambino all’interno della sua famiglia d’origine, quando possibile.

Il progetto di ricongiungimento sostenuto dall’Associazione Skychildren

Con il supporto dell’Associazione Skychildren, nel 2020 CINI ha dato il via al progetto di ricongiungimento familiare dei bambini ospiti non solo nelle Case Rifugio gestite da CINI, ma anche in quelle governative. Si tratta di un progetto di grande impatto, che ha spinto il governo del Bengala Occidentale ad impegnarsi in prima linea, dando vita ad una buona pratica importante.

Quando un minore viene accolto all’interno di una Casa Rifugio, gli operatori cominciano ad instaurare con lui un rapporto di fiducia. Supportandolo a 360 gradi, cominciano ad esplorare le motivazioni che l’hanno portato ad essere accolto in quella struttura. In parallelo, intraprendono un processo per individuare la sua famiglia d’origine, collaborando con la polizia e il Tribunale dei minori.

Se riescono ad individuarla, gli operatori cominciano a lavorare anche con i genitori per assicurarsi che essi siano in grado di riaccogliere il figlio. Offrono, dunque, loro supporto psicologico e li aiutano ad ottenere i sussidi economici che gli spettano, nel caso in cui siano in difficoltà. Quando il percorso è concluso, il bambino può tornare dalla sua famiglia.

L’innovatività del progetto

L’elemento fortemente innovativo del progetto è il processo di follow-up successivo. Questo ha, infatti, l’obiettivo di monitorare le condizioni del bambino e far sì che non si trovi di nuovo nella situazione che l’ha portato ad essere accolto nella Casa Rifugio. Grazie alla collaborazione con le autorità, dunque, il progetto permette non solo di effettuare processi rapidi di ricongiungimento familiare, ma anche di rafforzare le famiglie e monitorare la situazione dei minori per due anni.

Il progetto è cominciato a maggio del 2020, durante il lockdown imposto a seguito dello scoppio della pandemia di COVID-19. In un primo momento, dunque, esso si è svolto in modalità online: le ricerche, le consulenze, i contatti con le autorità si sono tenuti tutti online. Con l’allentamento delle misure, poi, i primi bambini a tornare a casa sono stati i bambini di Calcutta, poi quelli dei distretti vicini, infine quelli degli altri Stati e addirittura due bambini del Bangladesh. Grazie al progetto, nel corso del 2020, 378 bambini e bambine hanno potuto tornare dalle loro famiglie.

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