Oggi è la Giornata Internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Questa data ha un significato ben preciso: il 20 di novembre del 1989, infatti, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato la Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia. A partire da quell’anno, dunque, tutti i Paesi del mondo celebrano questa giornata e rinnovano il proprio impegno a promuovere e proteggere i diritti di tutti i bambini.
La Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia è un importantissimo strumento giuridico, a tutela dei bambini e delle bambine di tutto il mondo. Si tratta, infatti, del trattato in materia di diritti umani con il più alto numero di ratifiche: ad oggi è stata ratificata da 196 Stati. Ciò significa che 196 Paesi si sono vincolati giuridicamente, riconoscono i diritti contenuti nella Convenzione e si impegnano a promuoverli nei loro territori. La Convenzione, nei suoi 56 articoli, per la prima volta riconosce i bambini e le bambine come titolari di diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici. Ed è proprio per questo che è così importante: tutti gli studiosi sono concordi nel dire che ha contribuito a migliorare la vita di moltissimi bambini.
L’Italia ha ratificato la Convezione nel 1991. Anche il nostro Paese, dunque, celebra questa giornata.
La Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia è stata ratificata anche dall’India. Dato il numero di bambini che vivono nel Paese, questo è molto importante. L’India ha, infatti, la più grande popolazione infantile del mondo, ma anche il più alto numero di bambini lavoratori. Si stima che siano circa 12 milioni i bambini che lavorano; molti di essi non hanno mai frequentato una scuola. In generale, moltissimi bambini indiani sono a rischio di abusi e sfruttamenti. A causa della situazione economica e sociale delle famiglie, molti bambini vengono venduti, trafficati, costretti a lavorare o a sposarsi in cambio di soldi. Nonostante la ratifica della Convenzione da parte del governo indiano e i notevoli passi in avanti fatti negli ultimi anni, molto resta ancora da fare.
CINI sin dall’inizio ha lavorato con bambini di strada, bambini lavoratori, vittime di abusi e sfruttamenti o di matrimoni precoci, bambini fuggiti di casa o che hanno abbandonato la scuola. A tutti questi bambini, la nostra associazione offre un rifugio, sostegno psicologico e la possibilità di un percorso di reinserimento sociale. Così facendo, CINI cerca di garantire il diritto alla protezione e all’istruzione a tutti. Il nostro approccio, basato proprio sulla Convenzione Internazionale per i diritti dell’infanzia, pone al centro i bambini. Lavoriamo, infatti, con gli adulti, i genitori, le autorità e tutti i fornitori di servizi per costruire Comunità Amiche dei Bambini, dove i bambini possano sentirsi al sicuro e andare a scuola.
I sostenitori della nostra associazione, possono aiutarci a costruire un mondo più a misura di bambino in India. Il progetto Adotta un bambino lavoratore e di strada permette a un sostenitore italiano di aiutare bambini e bambine gravemente disagiati di Calcutta. Con il vostro aiuto, i bambini potranno tornare a scuola e a godersi la loro infanzia.