In questi giorni, per gli studenti e le studentesse italiani è finita la scuola, comincia l’estate! Niente più sveglia presto, corse per non arrivare in ritardo, interrogazioni e verifiche… ma in fondo, un po’ si sentirà la mancanza del vicino o della vicina di banco, dei compagni e delle compagne di classe, della ricreazione e dei giochi assieme. Perché la scuola è anche questo: amici, divertimento, socializzazione!
In India, il Right to Education Bill del 2009 ha sancito il diritto all’istruzione per tutti i bambini e le bambine. Per questo, almeno in apparenza, tutti i minori indiani sono iscritti a scuola. Non tutti, però, la frequentano regolarmente. Secondo alcune stime, si tratta di circa 40 milioni di studenti indiani tra i 6 e gli 11 anni, mentre moltissimi altri non finiscono nemmeno il ciclo delle elementari.
Nel contesto di crisi innescato dalla pandemia, questi numeri sono destinati ad aumentare. Le scuole indiane, infatti, sono rimaste chiuse per due anni, a partire da marzo 2020 fino allo scorso febbraio. La didattica, come in Italia, si è trasferita online ma moltissimi alunni non hanno potuto seguirla per mancanza di strumenti e di connessione. Tra questi, ci sono tutti quegli studenti che vivono in zone rurali o nelle baraccopoli delle città indiane, che appartengono a famiglie povere e vulnerabili.
Un primo sondaggio, di cui vi avevamo parlato qui, rivela che il 37% dei minori ha abbandonato la scuola. La crisi economica ha infatti costretto molti genitori a spingere i propri figli verso il lavoro minorile e le proprie figlie verso il matrimonio precoce. In parallelo, molti ragazzi sono scappati di casa, alla ricerca di migliori opportunità, restando poi intrappolati nel traffico minorile e in situazioni di abuso e sfruttamento.
La nostra organizzazione da sempre si impegna a garantire il diritto all’istruzione a tutti i bambini e le bambine dell’India. Lo facciamo identificando i minori che hanno abbandonato la scuola o sono a rischio di abbandonarla e iscrivendoli nei nostri Spazi Sicuri Comunitari per l’Infanzia, centri doposcuola gestiti all’interno delle comunità con cui lavoriamo. Qui, gli studenti possono accedere ad attività di supporto didattico ed educativo, a laboratori e attività sportive, a sessioni di consulenza psicologica, a formazioni sui loro diritti. In parallelo, lavoriamo per sensibilizzare i genitori sull’importanza della scuola per i loro figli.
Anche tu puoi scegliere di garantire ad un bambino indiano il diritto alla scuola! Aderisci al progetto Adotta un Bambino: per due anni, accompagnerai un bambino gravemente disagiato di Calcutta in un percorso che lo porterà letteralmente dalla strada alla scuola. Assieme, lo aiuteremo a studiare e a costruirsi un futuro migliore, facendo la differenza nella sua vita.