Il 12 giugno si celebra la Giornata Mondiale contro il lavoro minorile. L’obiettivo della giornata è ricordare che questo problema oggi colpisce ancora 152 milioni di bambini in tutto il mondo. In particolar modo, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) stima che siano vittime di questa pratica 88 milioni di bambini e 68 milioni di bambine. Metà di essi, 73 milioni, sono impiegati in attività di lavoro pericolose che mettono a rischio la loro salute, sicurezza e sviluppo psicologico.
In India il lavoro minorile è purtroppo ancora molto diffuso. Sebbene non vi siano stime aggiornate e concordi sul numero dei bambini e delle bambine indiani sfruttati, l’ILO ritiene che siano circa 10 milioni i minori costretti a lavorare. Altri soggetti della società civile parlano invece di numeri molto più ampi. Su una cosa sono però tutti d’accordo: la pandemia ha nettamente peggiorato le condizioni di vita dei bambini indiani più poveri, costretti in molti casi ad abbandonare la scuola e a cercarsi un lavoro, per aiutare economicamente le proprie famiglie.
Questa è la realtà che anche gli operatori di CINI sul campo ci hanno raccontato negli ultimi mesi. Nelle comunità più fragili, dove CINI lavora da anni, si è assistito ad un numero crescente di bambini che hanno smesso di frequentare la scuola e gli Spazi Sicuri Comunitari di CINI. In parallelo, sono aumentate le segnalazioni di situazioni di abusi e sfruttamenti, di lavoro minorile e di matrimoni precoci.
Da sempre, la nostra organizzazione lavora per prevenire il lavoro minorile in India, nelle comunità urbane e rurali dove siamo presenti. In particolar modo, CINI lavora per garantire il diritto all’istruzione dei bambini e delle bambine indiani più bisognosi, supportandoli dal punto di vista didattico e socio-psicologico all’interno dei nostri Spazi Sicuri Comunitari. Si tratta di centri doposcuola, gestiti all’interno delle comunità, dove i bambini possono trovare aiuto per i compiti, ma anche partecipare a laboratori, socializzare e crescere. Allo stesso tempo, CINI coinvolge le famiglie, sensibilizzandole sull’importanza della scuola.
Un sostenitore italiano può scegliere di supportare un bambino indiano gravemente disagiato attraverso il progetto Adotta un Bambino. Durante due anni, lo aiuterà a tornare a scuola e a crescere in spensieratezza. In questo modo, assieme, garantiremo che non cada vittima del lavoro minorile e che si costruisca un futuro migliore. Aiutaci ad aiutare un bambino indiano!